Pur essendo i vaccini dei farmaci da un punto di vista regolatorio, fatta eccezione per i vaccini “terapeutici”, i vaccini non curano ma impediscono di ammalarsi. È importante notare che pertanto il percorso regolatorio di un vaccino (come ad esempio quello per il Covid19) deve prevedere uno studio per verificarne la sicurezza prima della immissione sul mercato, ma non l’efficacia (che potrà vedersi solo quando la popolazione sarà vaccinata). Insieme alla sicurezza si può valutare anche la immunogenicità, che è solo un surrogato dell’efficacia. Le agenzie regolatorie non possono pertanto accelerare più di tanto i tempi di sviluppo di un vaccino Covid19: se non si testa la sicurezza, il rischio è che il vaccino possa indurre eventi avversi anche gravi. Quindi un vaccino non potrà essere eventualmente disponibile prima di diversi mesi (considerando che ad esempio Moderna ha già cominciato le inoculazioni su volontari sani). Non diverso il discorso sulla sicurezza per i farmaci (la cosiddetta fase l). Le notizie aggregate da NOME riguardano però farmaci già in commercio per altre indicazioni che le aziende hanno iniziato a testare per il Covid19. In questi casi i farmaci si presumono sicuri (essendo già in commercio), ma non si sa se sono efficaci (e l’efficacia sarà eventualmente dimostrata dagli studi insieme al dosaggio, studi cosiddetti di fase ll/lll). In realtà non è questa la regola, perché la sicurezza è dimostrata su una popolazione di pazienti, ma non necessariamente su un’altra (ad esempio il noto alle cronache tocilizumab della Roche si può ritenere sicuro sui pazienti affetti da artrite reumatoide per il quale è indicato, ma non è detto che sia altrettanto sicuro sui pazienti Covid19). Le agenzie regolatorie però hanno accettato studi di efficacia saltando la fase l per tre motivi: gravità dell’emergenza mondiale; popolazione target di pazienti gravi su cui il potenziale beneficio è superiore al rischio; popolazione target molto inferiore alla popolazione target di un vaccino.
Finora pochissime aziende alla ricerca di un vaccino Covid 19 sono già vicine alla fase l o addirittura in fase l. La maggior parte sono invece in fase pre-clinica (animale). Sono moltissime le aziende in tutto il mondo impegnate nella ricerca per un vaccino Covid 19. Una volta scoperto un vaccino sicuro, la sua immissione in commercio sarà un’altra sfida, poiché i volumi di produzione previsti possono essere garantiti da poche aziende, come i giganti dei vaccini Sanofi, GSK o simili, che presumibilmente faranno accordi con chi arriverà primo nella corsa.
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- 2020.03.22 – La tedesca BioNTech in corsa per un vaccino Covid19
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