Rieti per Kobe

7/02/2020

Rieti. Il 1985. Nel palazzo dello sport.
Si gioca una partita. Sugli spalti gremiti, c’è un bambino. Guarda, incantato, giocare suo padre: i palleggi, i passaggi, i canestri.
Pensa: “Com’è bravo il mio papà! Anch’io sarò bravo come lui. No. Sarò il più bravo di tutti”.
E proprio allora… tutto diventa silenzio e le luci non ci sono più. Come in sogno il bambino vede la palla che… vola verso di lui.
La prende, felice!
Scavalca il pubblico, entra in campo e comincia… a palleggiare, a correre.
Pensa: ”Posso farcela, voglio farcela”.
Palleggia, scarta i giocatori tutti più grandi, più forti, ma lui adesso…. Vola in una corsa che dura secondi, mesi, anni fino a vedere il canestro. Che gli sembra irraggiungibile.
Le urla dei tifosi ora si sentono e salgono, sempre di più.
Mentre gli anni fuggono come quel canestro, ma il bambino… si ferma e… tira!
Il pubblico ora grida: “MVP” ma lui non ci fa caso.
Perché esiste solo quel momento: lui, che guarda la palla volare, come il Mondo rotola nell’Universo.
Sulle stagioni che passano.
Vola.
Sul sudore, sugli allenamenti, Sulla fatica, vola!
Sul dolore, sulla gioia, sui suoi errori. Sul vedersi cresciuto. Invincibile e debole: Umano, appunto. Un Uomo.
Vola, la palla! Rotola, il Mondo, sulle città, da Rieti e l’Italia a Los Angeles, al canestro più importante.
I Lakers! Ma la partita è sempre la stessa.
E’ la metafora della vita e la sua vita è il basket, è quella palla che ora scende e… centra il canestro!!! Il pubblico esplode in applausi impastati al suo nome: il più grande di tutti i campioni.
Lui resta a guardare quella palla, impigliata nella rete del canestro come un falco preso in trappola mentre chiude il suo volo…. che si lascia cadere….. nelle mani di una bambina in attesa sotto il canestro che la afferra e urla forte: “Quello è il mio papà! È il più bravo di tutti!”.
E mostra la palla ai suoi amici che sognano, come lei, di essere il suo papà.
La bambina dice loro: “Andiamo da lui! È invincibile e ci porta dove vogliamo”.
E lui è di nuovo bambino, adesso.
E corre via, con lei e gli altri, portando con sé i loro sogni bambini che sono stati i suoi.
I Sogni. Quelli, sì, invincibili.
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Rieti, Palaloniano 05/02/2020
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