A due giorni dal Consiglio Comunale sulla sanità, i canali istituzionali ancora non rendono noti i dettagli dell’ordine del giorno firmato. Ringraziamo i consiglieri che ce lo hanno fatto avere per le vie brevi.
3 i punti salienti:
- Richiesta audizione al Commissario al sisma Farabollini al fine di applicare la sospensione del Decreto 70/2014
- Richiesta di deroga alla Regione Lazio al Decreto 70/2014 con riferimento ai DCA che mettono a rischio Laboratorio Analisi, Immunotrasfusionale, Anatomia Patologica
- Richiesta audizione dell’Assessore regionale alla salute d’Amato
Un po’ di cerchiobottismo, un pizzico di buone intenzioni, una buona dose di equilibrismi politici. Nulla che non fosse ampiamente prevedibile, dato il clima politico e visto come è stato gestito questo Consiglio comunale, atteso con apprensione dalla città.
NOME Officina Politica ha assistito ad una discussione del Consiglio scoordinata, inizialmente divisa in tre ordini del giorno, di cui due di maggioranza, con un dibattito condito di “punzacchiature” politiche che in larga parte interessavano solo chi le pronunciava.
E così, nel corso di due-tre ore – poi occorreva andare a cena – si è esaurito un lavoro che il Consiglio, se avesse voluto dare un REALE servizio alla Città, avrebbe dovuto e potuto svolgere in modo del tutto diverso. Convocare la competente commissione, studiare le carte, audire il Direttore Generale ASL, le Associazioni, le forze sociali, e solo alla fine, dare alla luce un documento politicamente e tecnicamente consistente.
Troppo lavoro, per il Presidente del Consiglio comunale Dott. Sanesi, che nel corso dei lavori ha colto al balzo il suggerimento partito dagli scranni del Consiglio per sospendere la seduta e uscire dall’impasse di una discussione che stava prendendo una brutta piega.
Troppo impegno, per un Sindaco che non riesce a coordinare la propria maggioranza su un lavoro condiviso, visto l’affastellarsi delle contingenze quotidiane.
Ma, si sa, un ordine del giorno non si nega a nessuno. E il Comune non aveva certo il tempo di aprire un nuovo terreno di scontro, con la protesta che monta in città attraverso la raccolta di migliaia di firme, mentre la Lega, con sublime senso di unitarietà di intenti e in ossequio alle direttive del Senatore di Viterbo, con tempismo perfetto, lancia in concorrenza alle Associazioni di volontariato una “sua” raccolta firme (si inizia Domenica a Cittaducale), dal testo fumoso e buono per ogni evenienza.
Comunque, adesso che c’è un documento politico, (a giudizio di NOME ce ne poteva essere un altro più consistente che ricalcasse la nota-studio del Coordinamento Diritto alla Salute di cui è stata data lettura in Consiglio) aspettiamo di conoscere l’uso che se ne vorrà fare.
Farabollini, che già sfugge alle audizioni della commissione parlamentare sul terremoto, verrà in consiglio comunale a Rieti? E a dire cosa? Che il Decreto Lorenzin è già sospeso a tutti gli effetti nel Comune di Rieti e che i singoli provvedimenti sulla rete ospedaliera sono soggetti solo al parere favorevole del Tavolo di monitoraggio del Ministero della Salute e delle Regioni? Questo ce lo dice già la legge.
E d’Amato, si redimerà sulla via di Damasco scoprendo il confronto con il territorio di Rieti?
Quindici giorni per sapere chi sono gli interlocutori, la consistenza tecnico-politica, e l’iter di approvazione degli atti richiesti. Altrimenti parliamo della solita fuffa.