Consorzio industriale, una poltrona per…?

26/04/2018

Finalmente si inizia a parlare di Consorzio Industriale come Ente di sviluppo. Fabio Melilli in un recente articolo sulla stampa ha posto il tema delle funzioni, del ruolo dell’Ente e i requisiti degli organi di governance. Il M5S di Rieti ha posto la questione auspicando l’uscita del Comune di Rieti dal Consorzio.
Orbene, il Consorzio Industriale di Rieti è stato nei decenni un potere presente e nascosto; “presente” alla politica, che in esso trovava la propria camera di compensazione – o di inciucio, a seconda di come la si intenda; “nascosto” alla cittadinanza, che non ha preso mai coscienza del suo potere, del suo ruolo e responsabilità rispetto alle vicende economiche e sociali di questo territorio. Né sono valsi a ciò episodi pur rilevanti come le traversie del Polo della Logistica, del deposito Cotral, del depuratore di Camposaino messo sotto accusa dalla Direzione Distrettuale Antimafia.
Possiamo dire che solo negli ultimi mesi la città si sia accorta della esistenza del Consorzio, e soprattutto del suo modo di operare, e questo “grazie” alla vicenda del parcheggio dell’Ospedale cittadino.
Giungiamo alla questione della successione alla carica di Presidente, finora rivestita da Andrea Ferroni con nomina e rinnovi bipartisan.
Fino a ieri, Ferroni riusciva a rappresentare, con tutta evidenza, le “visioni” (o gli interessi) di tutte le parti politiche, oggi sembra non esserci accordo sul suo successore, per il quale si fanno i nomi più disparati; i più fanno riferimento a politici o amministratori rispettabilissimi, provenienti dalla politica pura o di nomina, ma con la caratteristica di essere al loro fine mandato: è così ad esempio per Davide Basilicata come sindaco di Fara, per Giuseppe Rinaldi come presidente della Provincia, per Vincenzo Regnini come presidente della Camera di Commercio accorpata a Viterbo.
NOME Officina Politica crede che sia tempo di cambiare metodo e perciò chiede, anche per ricompensare la cittadinanza della ventennale opacità dell’Ente rispetto alla condivisione pubblica delle scelte effettuate, e chiede che almeno questa successione avvenga alla luce del sole: con candidature esplicitate, corredate di curriculum non solo “politico”, ma soprattutto di linee programmatiche che si intendono portare avanti. E che la scelta operata dagli enti, a questi curriculum e linee programmatiche faccia riferimento.
Senza scordare il contesto di modifica della legge regionale sui consorzi industriali prospettata nel programma di Nicola Zingaretti, per cui una scelta accurata potrà consentire una azione attiva del nuovo presidente nella ridefinizione della legge, portando le visioni ed esigenze di un distretto industriale molto particolare come quello reatino.

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