Come spende il Comune i nostri soldi? E, a fronte di tale spesa, abbiamo servizi adeguati?
L’Osservatorio Cottarelli – Università Cattolica di Milano – ha appena rilasciato la classifica di efficienza dei Comuni relativa all’anno 2016.
Rieti all’ULTIMO POSTO sui 170 Comuni analizzati, ultimi come nell’altra recente classifica sulla salute che tante polemiche ha suscitato in città (in quel caso 107esimi su 107 Province).
Lo studio si riferisce al modo in cui vengono utilizzate le risorse che i cittadini, attraverso la tassazione, mettono a disposizione del Comune, ed utilizza misure di performance, tra gli altri, per i settori: Amministrazione, Polizia Locale, Istruzione pubblica, Viabilità e Territorio, Rifiuti, Settore Sociale.
La classifica utilizza un indicatore basato sul confronto tra gli indicatori di spesa e di offerta di servizi.
L’indicatore di spesa esprime la differenza tra il livello di spesa del Comune e il livello di spesa di un Comune standard con simili caratteristiche.
L’indicatore di offerta esprime la differenza tra la quantità di servizi offerti dal Comune e la quantità di servizi offerti da un Comune standard con simili caratteristiche.
L’osservazione di una spesa superiore allo standard non indica necessariamente una inefficienza, giacché una spesa maggiore potrebbe essere legata ad una maggiore quantità di servizi. È per questo che, per misurare il grado di efficienza, viene misurato anche un indicatore di offerta.
Per esempio, Pisa e Parma, risultano tra i Comuni in vetta alla classifica perché con una spesa in linea allo standard, riescono a offrire servizi in quantità molto superiore alla media per una città di quelle dimensioni.
Rieti invece risulta essere in coda alla classifica perche’ registra un indicatore di spesa più alto del 23 per cento rispetto allo standard previsto per Comuni simili per fascia di popolazione, accompagnato da un livello di servizi di ben il 70 per cento inferiore.
A giudizio di NOME Officina Politica – così come per gli indicatori sulla salute – è evidente come questo risultato sia il frutto di un lungo, continuo e sistematico impoverimento delle capacità amministrative della città, orchestrato dai politici che la hanno amministrata negli ultimi decenni e perseguito dissipando le risorse dei reatini in mille rivoli di spesa che hanno prodotto servizi sempre più scadenti ed inefficaci a costi sempre più alti.
È evidente come le politiche intraprese abbiano avuto il principale obiettivo di mantenere elevati i livelli di spesa ignorando sistematicamente il benessere dei cittadini e la quantità e qualità dei servizi offerti ed eludendo puntualmente i momenti di verifica degli esiti. Dove sono finiti i tributi pagati dai reatini? Perché i servizi offerti ai reatini sono pochi e scadenti rispetto ad altre realtà comparabili?
A commento e chiosa finale di questi dati, al pari dei precedenti sugli indicatori sanitari, rispetto ai quali taluni ci hanno tacciato di “sfascismo” o hanno rimarcato una presunta “soddisfazione” nel rimarcare con tono netto e forte la nostra posizione, ribadiamo con forza il senso di vergogna e frustrazione per questo risultato, e l’urgenza che una nuova classe politica e civica abbia la forza di emergere e prendere in mano il proprio destino, che sembra scivolare su una china all’apparenza inarrestabile.