L’accoppiata “Estate-piscina” evoca a Rieti un sentimento misto di ilarità, rabbia, scoramento. Alla surreale apertura della piscina comunale di via Theseider fa da contraltare la annosa vicenda di quella di Terminillo.
Sulla prima, gli atti pubblici parlano di “esigenze di ristrutturazione” previste nei bandi Rieti 2020, un bando di gestione di tre mesi, una durata di esercizio effettiva di poco più di un mese.
Per la seconda ci troviamo impantanati nella necessità di individuare scelte di gestione rispetto alle quali la politica non riesce a trovare una via di uscita, trascinando un cantiere nell’abbandono e nella vetustà senza utilizzo.
Della prima vicenda non si sarebbe dovuto neanche parlare, la pessima figura della amministrazione comunale, a partire dalle scelte amministrative su tempi e modi di affidamento, ci suggeriscono di non sparare ulteriormente sulla Croce Rossa.
Ci interessa invece affrontare la seconda questione, quando osserviamo che tutta la politica locale manifesta, in realtà, un disinteresse nella volontà di gestire in maniera coordinata un “pasticcio” (politico, amministrativo, progettuale) con il rischio concreto di vedere per sempre un mostro di cemento, del costo di 5 milioni di euro, abbandonato nel cuore della Valletta del Terminillo.
Perché ad oggi la piscina doveva essere completata, dovevano essere inseriti alll’interno i laboratori degli istituti Alberghiero, Agrario, Scientifico nell’ambito del finanziamento Terminillo Lab. Istututi scolastici che, per non perdere il LORO finanziamento, hanno deciso di spendere altrove, nelle proprie sedi, i fondi attribuiti.
Situazione, data dal mancato completamento dei lavori di competenza della Provincia, a sua volta legato alla questione-cardine della vicenda: come si coprono i costi di gestione di una struttura enorme, in un contesto ambientale “particolare” (si parla di 400.000 euro/anno)?
Bene. E’ ora di stendere un velo (pietoso) su tutta la vicenda. Si ricominci da zero. Ed è ora che la politica di Rieti, TUTTA, affronti in maniera coordinata la gestione e gli investimenti sugli asset sportivi ed ambientali di proprietà di Comune e Provincia. Si lanci un concorso di idee / bando di progettazione economico per la individuazione di una strategia di utilizzo e sviluppo delle infrastrutture pubbliche e delle risorse ambientali. Se il pubblico ne è capace, dimostri di saper concepire una società di gestione (non una nuova Risorse Sabine!!) in grado di governare e sviluppare il processo anche e soprattutto dal punto di vista industriale. In caso contrario, individui qualsiasi soggetto in grado di farlo, ed il pubblico si assuma l’onere di un trasparente e efficace sistema di controllo ed indirizzo.
Perché non ci interessa che alla Valletta del Terminillo ci sia una piscina, un centro benessere, una bocciofila o un allevamento di trote di montagna, purché una volta per tutte si esca dal chiacchiericcio e dall’uso strumentale di una situazione incancrenita che, di fatto non è altro che la estrinsecazione palese di un tumore che sta mangiando dall’interno tutte le risorse economiche, politiche e sociali di questa nostra bellissima e disgraziatissima provincia.