Nessun rimborso per le alluvioni 2020: apprezzamento al Messaggero, che nella propria attività di cronaca ha svolto il lavoro che avrebbe dovuto compiere l’assessore alle attività produttive (Sinibaldi) o il consulente della Regione sulle tematiche locali (Petrangeli): ottenere atti, non chiacchiere, relativi ai rimborsi per le alluvioni 2020.
Sinibaldi e Petrangeli, avrebbero così avuto contezza di ciò che NOME Officina Politica aveva affermato 12 mesi orsono: il pericolo che nessun rimborso sarebbe giunto ai privati cittadini ed alle attività produttive da parte del concessionario, visti gli atti in essere e guardando alla storia delle alluvioni del 2010.
Perché la responsabilità della gestione degli invasi e dei fiumi incombe non solo sul concessionario, ma anche sulla Regione, che prima consentito che l’alveo dei fiumi fosse lasciato nell’abbandono totale, e a danno intervenuto, si è lanciata nello scempio ambientale denunciato anche da WWF con il “taglio raso e l’estirpazione di ogni forma di vegetazione dagli argini e dalle sponde”, lavoro eseguito nel 2022 con procedure di “somma urgenza” – a buoi scappati – offerte dalla applicazione di una ordinanza Consiglio dei Ministri del Novembre 2018.
Nel frattempo, nessuna voce giunge a Rieti dal Consiglio Regionale sulla proposta di legge 293/2021 per il rinnovo delle concessioni idroelettriche, che comprende, tra l’altro, questioni di manutenzione delle aste fluviali e possibilità di ristori economici (annuali e continuativi) al territorio: sul tema, è il caso di rammentare, nei giorni successivi alle alluvioni, le parole dell’assessore Alessandri, che assicurava il coinvolgimento dei territori.
A “casa nostra”, continuano mancare atti concreti, dopo aver disertato le audizioni in Regione, sia dalla Provincia che dal Comune a guida cdx, né appare, alla luce dei fatti, alcun intervento del PD e del M5s attraverso i propri rappresentanti politici od istituzionali.
Tutto questo, mentre andrebbero dibattuti i temi della tutela ambientale, dello sfruttamento economico, sulla gestione della sicurezza, richiamati da NOME Officina Politica nel proprio Dossier Idroelettrico e diffusamente da Carlo Ubertini rispetto ai temi della sostenibilità delle politiche di sviluppo.