Le azioni pubbliche della dirigenza della ASL di Rieti e dell’Assessore Regionale d’Amato, stanno rivelando l’esistenza di un corpo estraneo alla Città. Socialmente stanno innalzando un muro con una larga fetta della società attiva; politicamente stanno scavando un solco tra la politica regionale e quella locale, e quest’ultima si sta condannando all’irrilevanza.
IL MURO CON LA SOCIETA’ ATTIVA: La diffusione degli strumenti di monitoraggio sta portando ad una coscienza diffusa delle criticità e delle caratteristiche della ASL di Rieti. Tuttavia osserviamo che nella comunicazione pubblica la ASL utilizza i dati piegandoli a supporto di argomenti preordinati dall’alto. Ne è un recente esempio, sulla stampa, la risposta alle precise ed allarmate domande sullo stato di alcuni servizi sanitari, in cui, anziché argomentare nel merito, ha riversato una valanga di informazioni e “dati”, completamente decontestualizzati rispetto alle questioni poste. NOME Officina Politica il 29 Giugno 2019, statistiche alla mano, ha tentato di avviare un dibattito riunendo in una stessa stanza la Politica regionale e comunale, la dirigenza ASL, sindacati, associazioni e cittadini, ottenendo un riscontro unanime rispetto a diversi temi posti e gettando le basi per un colloquio e un ragionamento ad ampio spettro sulle politiche sanitarie regionali. Una politica lungimirante e una dirigenza avveduta, avrebbero coltivato l’occasione, ponendosi come ponte tra il territorio e la politica regionale. Così non è stato, ed è prevedibile che il maggiore danno, in termini politici, sarà arrecato alla politica locale, segnatamente al centrosinistra. Non a caso, il centrodestra reatino professa silenzio sui temi della Sanità; in particolare il Sindaco si guarda bene dal convocare in audizione l’assessore regionale alla sanità d’Amato, come richiesto da diverse voci. Di fatto, il centrodestra reatino è nascosto sulla riva del fiume, aspettando che passi il cadavere del PD, sicuro di sostituirlo per adottarne poi le medesime dinamiche di comportamento. Questo ci porta al secondo punto.
IL SOLCO TRA LA POLITICA REGIONALE E QUELLA LOCALE: L’ attività di comunicazione della Regione sulla sanità è classificabile più come propaganda che informazione. Questo modo di intendere la attività politica sta deprimendo i corpi politici intermedi locali, e l’esempio più calzante è la vicenda “nuovo ospedale”. L’investimento più clamoroso degli ultimi anni, non è stato promosso nella città, non nei partiti, non spiegato tra le associazioni, non nel dibattito pubblico cittadino, ma è stato invece presentato in un convegno estivo (di cui si sono perse le tracce) da parte della ASL ad una platea selezionata e con interventi preordinati. Ù
Una opportunità di discussione pubblica sulla Rieti che sarà tra 15 anni, bruciata per una “passerella tra amici”.
CONCLUDENDO: Mancano due anni e mezzo all’appuntamento delle elezioni amministrative del Comune di Rieti. Forze politiche consapevoli (ci rivolgiamo in particolare a quelle che vogliono porsi in alternativa all’attuale centrodestra) non possono non prendere coscienza di un “problema” che riguarda non tanto e non solo la qualità delle persone chiamate a ricoprire un ruolo pubblico (a cominciare dalla Dirigenza della ASL), quanto piuttosto il loro modo di svolgere ed interpretare tale ruolo, assegnato in base a scelte politiche e pertanto soggetto a giudizio da parte della Città. Ora basta: sulla Sanità la Città pretende serietà più che su ogni altro tema politico. Giocate su tutto, ma non sulla salute dei cittadini