L’ex sindaco di Rieti Simone Petrangeli esibisce un rinnovato attivismo sui social per rilanciare, verosimilmente, la propria candidatura alle prossime elezioni amministrative.
E’ cominciata la campagna elettorale fatta di slogan, almeno per il momento, magari ripescando qualche iniziativa appena abbozzata nel quinquennio di consiliatura del centrosinistra al governo.
Per NOME Officina Politica chiunque voglia candidarsi alla guida di questa città per il centro sinistra deve impegnarsi ad andare oltre gli slogan e deve garantire agli elettori una credibilità che il centrodestra non ha.
Mettersi sullo stesso piano degli avversari in una competizione improntata a chi la spara più grossa non serve a nessuno e tantomeno ai cittadini; si rischia di perdere nuovamente o magari di vincere, sfruttando la debolezza dell’avversario (che esce da un quasi quinquennio di pessima amministrazione sotto la guida del “bravo amministratore” Cicchetti), ma poi di governare con una pericolosa debolezza di partenza.
Se Simone Petrangeli avesse iniziato, quando era sindaco, a costruire un progetto di città, attivando tutte le risorse disponibili, sarebbe credibile, ma siccome non lo ha fatto, non è credibile.
E la “non credibilità” viene ammantata da un tentativo di narrazione secondo cui, 4 anni fa, abbia perso per 50 voti, tacendo invece la dilapidazione del consenso e della partecipazione riscosso nella città dal momento della elezione. Perdita di consenso di cui misura ne sono le migliaia di voti persi al primo turno, dove una fetta importante dell’elettorato gli ha voltato le spalle, restituendo le preferenze (parzialmente) solo nella logica del “meno peggio”.
I lettori si domanderanno: “Ma allora NOME sa che Simone si candiderà?”. No, non lo sappiamo, però conosciamo quello che sanno tutti, e cioè tre cose.
La prima è che è molto probabile.
La seconda è che Petrangeli si sta fregando le mani davanti all’empasse del centro sinistra (di cui è responsabile principalmente il suo partito di maggioranza, ossia il PD), che tra primarie si, primarie no, tra chi si candida da solo come Mezzetti e chi si ritrova candidato dai giornali (Avetti), alla fine darà forza a Petrangeli, che rimarrà in pista da solo e, qualora ci fosse anche qualche altro debole candidato, lo sfiderà e batterà con primarie foglia di fico.
La terza è che Simone Petrangeli rischia di perdere per la seconda volta le elezioni, perché il suo motore è la voglia di rivincita, un po’ come chi perde a carte e continua a giocare per rifarsi e invece ci lascia le penne.
Vogliamo che in questa città si imponga una politica forte, con una visione chiara, ambiziosa. Il centro sinistra deve tirare fuori un candidato che si ponga con autorevolezza e competenza al centro delle altre istituzioni e le influenzi perché tutte si sentano parte di un progetto condiviso.
Perché tante parti della città sentano il bisogno di attivarsi e trovare in una nuova amministrazione il motore di una cittadinanza attiva. Quello che Petrangeli purtroppo non ha saputo fare.
Serve una visione concreta, che sia un faro che chi vuole governare. Perché se in questi giorni l’ex sindaco rilancia lo slogan “Rieti amica dei bambini” deve anche spiegare come sostenerne il fulcro, con azioni concrete. E dovrebbe anche spiegare perché ha bisogno di un altro mandato, quando nel primo ha solo messo un bellissimo striscione a Porta d’Arce che recitava “Benvenuti a Rieti, Città Amica dei Bambini” (forse l’assessore Degni più di quel budget non aveva, tutto preso da una politica di austerity che appartiene più alla destra che alla sinistra).
Rieti è amica naturale dei bambini: piccola, immersa nella natura, tutto sommato tranquilla; ma di certo non lo è grazie a chi l’ha governata, basti pensare allo stato in cui verso la impiantistica sportiva, ai parchi con giochi rotti e ai campi da basket in abbandono, se non recuperati da privati o società sportive, al degrado di quella che dovrebbe essere la “cittadella dello sport” attorno al Palaloniano.
E, se attorno ai bambini si vuole immaginare un futuro di città, perché ad esempio non riprendere e discutere nel merito la proposta che NOME espresse qualche tempo fa, agganciando l’opportunità della costruzione del nuovo Ospedale, creando una eccellenza sanitaria – un reparto di adroterapia pediatrica, per i bambini non solo di Rieti!!(o Rieti deve essere amica solo dei bambini reatini?).