EMA? Eh, ma…

21/11/2017

Peccato essere stati beffati dagli olandesi.
Testa a testa fino al sorteggio. Poi purtroppo la scelta è ricaduta su Amsterdam come futura sede dell’agenzia europea del farmaco (EMA), e non su Milano, che ci sperava insieme a tutta l’Italia.
Abbiamo letto sui giornali tutti i motivi per cui Milano era in pole position, noi vi diamo una lista di motivi (conosciuti dai paesi che votavano) che hanno certamente contribuito a determinare la scelta finale. Vero che con il sorteggio siamo stati sfortunati, ma se non ci fosse stato possibile stilare questa lista, al sorteggio non ci saremmo arrivati ed avremmo portato l’EMA in Italia con facilità.
1) L’EMA è stata sfrattata da Londra in seguito alla Brexit. In Italia abbiamo il primo partito (M5S, almeno stando ai sondaggi) che è dichiaratamente antieuropeista e anti euro, ed il secondo (PD), il cui segretario, quando era primo ministro, toglieva la bandiera dell’Europa nelle video interviste.
2) Solo poche settimane fa, in piena crisi Spagna-Catalogna, Zaia e Maroni sbraitavano alla stampa questa loro voglia irrefrenabile di referendum per avere più autonomia. Così facendo hanno aumentato l’instabilità politica del nostro paese, già notoriamente elevata. E non a caso la Spagna ha votato contro Milano.
3) Gli stipendi delle migliaia di dipendenti dell’ EMA ora basati a Londra sono molto più alti di quelli che gli sarebbero stati pagati a Milano. Amsterdam ha già stipendi in media più paragonabili a quelli pagati nella capitale inglese, inoltre l’Olanda ha un sistema di detassazione dei redditi pagati a dipendenti non olandesi (sistema creato per attrarre talenti stranieri, che gli ha fatto gioco).
4) L’Italia finì sulle cronache nazionali ed internazionali per i puff pieni di banconote e lingotti d’oro di Poggiolini. Voi direte: “eh, ormai questa è storia!”. Vero, ma è storia italiana, non olandese.
5) Parliamo allora di attualità, non di storia: solo poche settimane fa Luca Pani, ex direttore generale dell’ Aifa (agenzia italiana del farmaco), poi paracadutato proprio all’EMA, è stato al centro di uno scandalo per non aver dichiarato un clamoroso conflitto di interessi. Bella figura, lui è l’Italia…
6) Puntata di Report del 28.04.2013: andate su report.rai.it e vedetevela. Non vogliamo rovinarvi la sorpresa. Scoprirete come Andreotti padre (Giulio) e figlio (Lamberto) hanno contribuito, insieme ad altri nomi tristemente famosi dell’industria farmaceutica (come Aleotti), a creare questa aura di mistero e giochi pericolosi intorno alla salute dei pazienti e alle tasche dei contribuenti.
Ci fermiamo qui. Il Pirellone già pronto, lo Human Technopole nell’area ex Expo, l’EFSA (Europena Food Safety Authority) nella vicina Parma, non sono bastate come argomentazioni “pro”, eclissate purtroppo da quelle finora (giustamente) taciute “contro”, che adesso è però giusto che si sappiano.

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