Francesco perso tra i cammini

6/11/2017

Con gran risalto il Ministro Franceschini, amico della nostra terra (è cittadino onorario di Borgo Velino), ha annunciato la pubblicazione dell’Atlante Digitale dei Cammini: http://camminiditalia.it/
Naturalmente l’interesse di NOME – Officina Politica è andato al Cammino di Francesco; del quale notiamo innanzitutto che è uno dei 41, che presto (annunciano) saranno 113.
Ma pur in un simile affollato scenario siamo confidenti che il Cammino, che non è certo l’ultimo arrivato ed ha una sua specificità, possa riuscire ad avere un suo ruolo ed evidenza.
La specificità del Cammino di Francesco è quella di essere un cammino circolare che si muove tutt’intorno ad un territorio limitato, consentendo di vederlo e conoscerlo da tutte le sfaccettature e prospettive: da nord, da sud, dal piano, dal monte; questo suo non essere un cammino che non va “da – a -” gli dà anche un vantaggio per l’organizzazione logistica dei pellegrini, il che consentirebbe agli enti locali di “seguirli” maggiormente con proposte integrative del camminare.
Ma ahimè nell’atlante queste caratteristiche scompaiono: anzitutto il Cammino viene confuso con la cosiddetta “via Francigena di San Francesco” che affiancandosi con un diverso logo richiamante Piazza San Pietro, collega Rieti con la capitale passando per la Sabina.
In passato la creazione di questo cammino fu criticata perché (si disse) distoglieva risorse e attenzione dall’originario “Cammino di Francesco”. Persino i reatini confondono i due cammini; ci meravigliamo che questa confusione si amplifichi al Ministero?
La descrizione sintetica del Cammino cita infatti i 4 santuari, ma con un “raccordo” con Roma che capisce solo chi conosce già il territorio, e risulta incongruo il “bi-logo”, che mostra che i cammini sono due, ognuno con un diverso senso.
<<Il Cammino di Francesco è un percorso di interesse religioso-naturalistico tracciato sulle orme di San Francesco nelle sue visite alla Valle Santa. Tocca i luoghi segnati dal passaggio dal poverello d’Assisi come: Greccio, La Foresta, Poggio Bustone e Fonte Colombo. Ognuno sede dei quattro santuari fondati dal Santo all’interno della Valle Santa Reatina, fino ad arrivare a Roma.>> 
La descrizione più dettagliata è carente o fuorviante: non viene citata la importanza storica e religiosa di Greccio o Fonte Colombo, le fotografie non rappresentano al meglio il Cammino. Ma soprattutto non si capisce come fra i punti di interesse del Cammino, a fianco del Faggio o a San Pastore, figuri la Basilica di Assisi. O come si possa sostenere che sia “possibile fare il percorso anche in bicicletta, utilizzando il tracciato della Ciclovia della Conca Reatina.”
Questa perdita di identità si concreta ancora più nelle mappe, in cui Rieti appare solo un passaggio tra Roma e l’alta Umbria, senza mostrarne la circolarità del Cammino; addirittura confondendosi con la del tutto analoga Via di Francesco, anch’essa disegnata da Roma all’alta Umbria (e che però presenta sulla mappa una “proposta di gita” a Greccio)
Così, il Cammino di Francesco, schiacciato tra il cammino per Roma e quello per l’alta Umbria (“via di Francesco”) perde ogni rilevanza, ogni attrattiva.
Meno schiacciata appare Rieti nel cammino “Di qui passò Francesco” che, di nuovo, ci collega all’alta Umbria ma senza la “forzata” propaggine romana; forse questa sarebbe potuta essere la “strada”: un collegamento diretto con Assisi, che però qui non è certo ben presentato; e che ancora non evidenzia la caratteristica circolarità del Cammino.
Circolarità ben evidenziata invece sulla mappa per un cammino, la cui descrizione è per di più arricchita di notizie storiche: è il “Cammino dei Protomartiri Francescani” che parte ed arriva a Terni, passando per Stroncone, appena al di là dei monti che sovrastano il santuario di Greccio.
Naturalmente Rieti è inoltre toccata dalla Via di Benedetto, un Cammino questo che non si confonde con altri, e che è rilevante per il territorio toccando le terre del Cicolano e Turanense, e passando necessariamente per Rieti diretto verso Norcia.
Qualcuno presenterà come un successo il fatto che tanti cammini passino per Rieti. Secondo NOME – Officina Politica, un marketing disordinato (e anche confuso, raffazzonato, come abbiamo visto) non è quello di cui ha bisogno il nostro territorio. E temiamo vanifichi quanto il progetto “La Valle del primo Presepe” fortemente voluto dalla Curia sta cercando di impostare proponendo un polo del “Francesco da Rieti” da affiancare al “Francesco di Assisi”.
E’ un caso leggere che il Presidente Zingaretti, parlandone non abbia citato il “Cammino di Francesco” ma la “Via Francigena di San Francesco da Rieti a Roma”? Non ci stupisce quindi leggere che le informazioni sui Cammini vengano dalle Regioni: ancora una volta Rieti sconta la sua lontananza con Roma e la separazione dal mondo umbro, che invece pare abbia avuto per i propri itinerari ben altra cura.
Il Cammino di Francesco
La via di Francesco
Di qui passò Francesco

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