Ospedale, ci siamo rifermati…

3/10/2018

Con il più classico degli “stop and go” (ma la ripartenza arriva mai per Rieti?) la fase delle decisioni sul futuro dell’Ospedale dè Lellis è di nuovo nel pantano. L’unico ospedale “vero” della provincia, in un contesto di elevata sismicità, è (era?) destinatario un finanziamento 75 milioni di Euro, per l’adeguamento sismico di una struttura VECCHIA di oltre 50 anni. Ad oggi, questa misura è ferma per via della dichiarazione di non ammissibilità, da parte della Corte Costituzionale, del comma 140 della legge finanziaria 2017, problema agilmente risolvibile ma che necessita una volontà politica sulla quale il Governo non ha dato segnali chiari, né ha prodotto atti conseguenti.
Nel frattempo, da mesi operatori della sanità, Sindacati, Associazioni esortano il Governo ad assumere la decisione di costruire un NUOVO ospedale, anziché tramutare, attraverso una complicatissima ristrutturazione, l’ospedale in un cantiere per 10-15 anni, con chiusura a rotazione dei reparti ed il definitivo affossamento della sanità reatina (e sperando che, nel frattempo, non avvenga un terremoto “vero” a Rieti).
Apprendiamo che le ragioni di una scelta di buon senso sono stati sottoposti, da parte del Comitato per il nuovo Ospedale di Rieti, alla attenzione del Ministro Giulia Grillo, al fine di inserirlo tra gli Ospedali di nuova edificazione con fondi INAIL.
Ovviamente, la realizzazione di un nuovo ospedale, avrebbe una valenza ben diversa rispetto ad una ristrutturazione, in termini di funzionalità, costi di gestione, progettualità attivabili sui servizi sanitari nuovi od esistenti.
Come associazione NOME, abbiamo posto in più occasioni il tema della “progettualità” dei servizi sanitari anche come volano di sviluppo, sia nella conferenza stampa in Comune del 18 Febbraio 2018 che nella proposta, inoltrata al presidente Zingaretti, della attivazione di un centro di Protonterapia.
Abbiamo ripetuto più volte, che a Rieti occorrono le infrastrutture e un maggiore supporto politico a livello regionale e nazionale, per far camminare le idee, che ci sono, ed altrove vengono sfruttate con più rapidità e prontezza.
Speriamo che questo “stop” sull’ospedale sia la occasione per un “go” deciso e definitivo, ed esortiamo i parlamentari, in particolare l’On. Lorenzoni, a sollecitare il Governo nella direzione auspicata, in un approccio pragmatico e concreto ad una occasione che non si riproporrà mai più in futuro.
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