Un nuovo ospedale o un “ospedaletto”?

23/06/2019

150.000 abitanti: parlando di Sanità, è bene che nella Provincia di Rieti (circa 154.000 residenti, con trend in diminuzione) si tenga bene a mente questo numero, che è uno spartiacque da cui dipende il tipo dell’offerta sanitaria ospedaliera.

Infatti, la Legge 70/2015, che definisce gli standard delle strutture dedicate all’assistenza ospedaliera, distingue tre livelli sulla base del bacino di utenza:

  • Presidi ospedalieri di base (80.000 – 150.000 abitanti), dotati di Pronto Soccorso, Medicina interna, Chirurgia generale, Ortopedia, Anestesia e servizi di supporto in rete
  • Presidi ospedalieri di I livello (150.000-300.000 abitanti), dotati delle ulteriori specialità: Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, Cardiologia con Unità di Terapia Intensiva Cardiologica, Neurologia, Psichiatria, Oncologia, Oculistica, Otorinolaringoiatria, Urologia.
  • Presidi ospedalieri di II livello (600.000-1.200.000 abitanti)

I singoli servizi sanitari, sono inoltre articolati secondo volumi di attività, attraverso “reti” per patologia che integrano l’attività ospedaliera con l’attività territoriale (infarto, ictus, traumatologia, neonatologia e punti nascita, oncologia…).

Alla luce della opportunità data dalla prevista realizzazione del nuovo ospedale, ripetutamente NOME Officina Politica ha richiamato l’attenzione non tanto sulle strutture, ma sui SERVIZI che il nuovo ospedale andrà a contenere, e la necessità di una progettualità di lungo periodo da mettere in campo da parte della Regione Lazio.

Progettualità che, ad esempio, può comprendere l’ampiezza dei “bacini di utenza”, oppure accordi di mobilità transregionale, od ancora la misura – prevista nella legge – riguardo la variabilità dei bacini di utenza in conto dei tempi di percorrenza dei cittadini.

Parliamo di strumenti, idee, considerazioni che, previa verifica di fattibilità, devono essere tradotte in documenti di programmazione, e necessitano di una spinta politica coerente e, aggiungiamo noi per il nostro territorio, unitaria.

Perché la differenza, decisiva, è tra un “ospedaletto” di Provincia, progettato e realizzato per essere tale, o una struttura adeguata a sostenere lo sviluppo economico, sanitario, sociale di Rieti dei prossimi 30 anni.

E’ ora che la Città esca dal torpore delle “non scelte” che si susseguono  e dall’abdicazione rispetto al ruolo guida di una Provincia complessa ed articolata, che rischia di perdere anche il riferimento che la qualifica come polo sanitario, visti i livelli di emigrazione ospedaliera.

E’ con questo spirito che NOME Officina Politica ha organizzato Sabato 29 Giugno alle 10.30 presso la sala congressi dell’Hotel Serena, un convegno per l’avvio di una discussione, sulla base di riflessione confutabili o discutibili, ma che rappresentano una analisi indipendente, su cui auspichiamo un ascolto trasversale da parte di tutte le forze politiche e le figure istituzionali, a cui rivolgiamo unanime invito di partecipazione.

 

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