TERREMOTO: Centri di Potere o Centri di Responsabilità?

10/11/2017

Il Commissario al Sisma De Micheli annuncia “presto meno burocrazia per la Ricostruzione”: a conferma del senso di malcontento che va montando – sottotraccia nel mondo tecnico ed esplicitamente in quello politico locale con alcune voci isolate – riguardo ai processi di gestione post-sisma 2016.
Tale situazione, dal punto di vista di NOME Officina Politica, non sorprende, giacché la storia delle “ricostruzioni” dopo i vari terremoti del Centro Italia racconta di aggiustamenti “strada facendo” (l’Aquila ha avuto un avvio efficace solo dopo 5 anni), ma deve essere un campanello di allarme perché non si ripetano gli errori che hanno portato ai medesimi problemi risolti altrove solo dopo lunghi anni.
Già sono emersi, nelle scorse settimane, alcuni temi rispetto ai quali occorrerà prevedere un “tagliando”, ad esempio: vengono richieste correzioni sulle Zone Franche Urbane, sul numero dei Comuni del cratere, per tacere le problematiche sulle scuole.
Se l’annuncio del Commissario De Micheli conforta nella percezione che “qualcosa vada cambiato” purtroppo appare che invece il dibattito politico, ai vari livelli, tenda a spostare le questioni – anche per ragioni elettorali – sul tema dei “nomi” (Errani, De Micheli….) anziché sull’idoneo modello di governance da applicare alla ricostruzione.
Di fatto, ci pare che il dibattito politico sia più interessato al tema dei “centri di potere” che alla definizione del ruolo e delle funzioni dei “centri di responsabilità”, elemento cardine se si vuole parlare di semplificazione e razionalizzazione delle procedure.
E quindi, con riferimento agli Uffici per la Ricostruzione, cardine del “sistema ricostruzione”, occorre che si definisca in maniera univoca:
· dal punto di vista della impostazione politica, se costituiscano centri burocratici o, al contrario, centri di supporto ed erogazione di servizi e buone pratiche
· dal punto di vista della impostazione gestionale, se gli uffici siano allineati rispetto agli obiettivi generali, e le modalità con cui sia misurata la capacità dei manager di comunicare e condividere tali principi con i propri collaboratori.
A partire da tali punti, nei prossimi giorni NOME condurrà un proprio “sondaggio di opinione” rivolto in particolare alla platea dei tecnici che hanno avuto modo, in questi mesi, di interagire con l’Ufficio per la Ricostruzione di Rieti, restituendone i risultati all’ufficio medesimo ed alla attenzione pubblica e politica.

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